Con l’architetto di paesaggio bellezza e funzionalità corrono insieme

Architettura del paesaggio

Proseguiamo il viaggio tra i nostri collaboratori di Gardalisa, professionisti in grado di rispondere a tutte le fantasie, le idee, i progetti e gli interventi che si riassumono nel concetto di “luxury”.

Dopo l’incontro con la nostra home stager, è il momento di affrontare un argomento che fa immediatamente sognare: l’arte di creare meravigliosi spazi esterni belli e vivibili, dal giardino al terrazzo, dal portico alla serra.

Non soltanto splendidi paesaggi rubati alla natura in cui lo sguardo si riposa ma momenti d’arte in cui forme e essenze suggeriscono epoche, stili e atmosfere, e anche luoghi deputati a ospitare aree living esterne, yoga, l’acqua in tutte le sue forme. 

Ne parliamo con Daniele Losa Borrini, nostro fidato collaboratore architetto paesaggista e “green builder”.

“Un giardino dovrebbe farti sentire di essere entrato 

in uno spazio privilegiato – un luogo 

non solo appartato ma riverberante – e mi sembra che, 

per raggiungere questo obiettivo, il giardiniere debba dare 

una svolta al paesaggio esistente, trasformarne la prosa 

in qualcosa di più vicino alla poesia”.

 

Michael Pollan, “Second Nature: A Gardener’s Education”

Raccontaci chi sei e come ti sei avvicinato al mondo dell’architettura di paesaggio.

Mi chiamo Daniele Losa Borrini, architetto paesaggista con una grande passione per i giardini contemporanei. Arrivo al mondo del garden design dall’agricoltura: iscritto alla facoltà di scienze agrarie, decido, su suggerimento di un docente, di seguire un corso della comunità europea per la progettazione di parchi naturali. In questo frangente sono venuto a conoscenza di un mondo a me allora completamente sconosciuto, che mi avrebbe permesso di dedicarmi a entrambe le mie passioni, le piante e il design: l’architettura del paesaggio. Senza esitare, ho scelto di cambiare il mio indirizzo di studio per diventare un garden designer. Dopo la laurea a Milano ho deciso di trasferirmi sul lago di Garda, e nel 1997 ho aperto il mio Studio di Architettura del Paesaggio.

Molteplici competenze

Non solo giardino: nel tuo lavoro ti capita di dover immaginare e realizzare terrazze, piscine, aree fitness, cucine da esterni, pergolati, serre, orti. Architetto, botanico, manutentore: la tua professione sembra richiedere competenze differenti. Come vanno a interagire durante il tuo lavoro quotidiano?

C’è qualcosa che difficilmente fa parte del mio quotidiano: la noia! Gli spazi esterni nascono da un’integrazione omogenea ed esteticamente appagante di vari componenti strutturali che ne definiscono gli spazi e le funzioni, e una componente verde in grado di enfatizzare le forme o ammorbidirle, in base all’effetto voluto. La capacità di un buon progettista sta proprio nel fondere questi due aspetti molto diversi per ottenere spazi esterni che non solo siano belli, ma anche funzionali: un esito possibile solo grazie alla contaminazione tra conoscenze e competenze in vari ambiti. 

Ci regali una definizione dell’obiettivo principale di un architetto di paesaggio?

Emozione e funzionalità. Questo connubio di fattori sono per me la definizione corretta di uno spazio esterno. Deve essere in grado di donare la giusta emozione a chi lo vive, senza dimenticare la corretta funzione e il ruolo di ogni spazio.  

Le fasi di realizzazione

Puoi raccontarci quali sono le fasi nell’affrontare un nuovo progetto di architettura di giardino o spazio aperto, dalla presa in carico alla realizzazione?

La prima fase, e la più importante, è sicuramente l’incontro con il committente e l’acquisizione di tutte le informazioni necessarie a soddisfare le sue esigenze.

La seconda è la realizzazione di una bozza progettuale su cui ragionare in merito ai percorsi, gli spazi e le loro funzioni e le eventuali soluzioni in merito alle richieste della proprietà.

La terza è un progetto di massima, che definisce i materiali e integra possibilità di arredo, strutture o accessori aggiuntivi.

La quarta è un progetto esecutivo dove vengono definite anche tutte le essenze vegetali e vengono fornite le eventuali tavole tecniche e render, o filmati di presentazione.

La quinta è il computo metrico estimativo, per consentire una corretta preventivazione di tutti i lavori e un cronoprogramma per i tempi di realizzazione.

La sesta è la realizzazione come da progetto, comprensiva della direzione cantiere e la gestione di tutti gli artigiani che interverranno nell’esecuzione.

La settima ed ultima è la programmazione di una corretta manutenzione del verde annuale con un calendario concordato di interventi.

Un progetto particolare

Parlaci di un progetto seguito per Gardalisa che ti ha dato particolari soddisfazioni. 

La prima realizzazione effettuata per Gardalisa è stato un complesso residenziale a Sirmione.

A differenza dei normali committenti professionali, che costruiscono semplicemente per vendere, Gardalisa ha immaginato il giardino in maniera totalmente diversa, analizzando le reali necessità dei futuri acquirenti e optando per soluzioni in grado di valorizzare ulteriormente le singole unità senza aumentare i costi di manutenzione negli anni a venire.

Questo approccio, sicuramente innovativo e lungimirante, consente di lavorare in fase progettuale e di realizzazione nel migliore e più proficuo dei modi, ottenendo risultati ottimali negli anni a venire. La stima nei confronti di Gardalisa è dettata dalla comune visione del lavoro.

Attualmente, per Gardalisa, ci stiamo occupando della progettazione di un nuovo intervento sul lago di Garda di altissimo pregio. La posizione unica, l’importante spazio esterno e una ricerca di personalizzazione e caratterizzazione di tutto l’intervento sono le linee guida del progetto, caratterizzato dalla pulizia del disegno e dalla scelta di essenze che valorizzino i volumi e il paesaggio. 

Che differenze noti nel costruire un giardino per una villa, una dimora storica, un immobile di pregio, rispetto a un’abitazione più convenzionale? 

Il giardino dovrebbe essere sempre una continuazione ipotetica degli spazi interni e avere uno stile consono con l’abitazione. Un immobile di pregio richiede una progettazione realizzata su misura per le esigenze del cliente e che soddisfi tutte le sue richieste.

Una villa contemporanea richiede un giardino contemporaneo, in grado di esaltare questo stile, di contro una villa storica acquisisce ed enfatizza ancora di più le sue peculiarità architettoniche se circondata da un giardino classico. Spesso si tratta di immobili soggetti a vincolo paesaggistico o storico/paesaggistico: in questi casi, oltre all’iter burocratico da seguire, andranno mantenute delle linee di progetto precedentemente consolidate, dove l’opera di restauro del verde consentirà di far rivivere gli antichi fasti del giardino, dotandolo di tutte le moderne accortezze che ne facilitino gestione e utilizzo.

Oltre alle forme, anche la scelta delle essenze da inserire è fondamentale: ogni epoca ha le sue varietà di riferimento da prendere come linee guida nel progetto.

Luxury e giardini

Quali sono i desideri espressi più frequentemente da parte dei committenti di giardini e aree verdi nel settore luxury?

Le richieste principali sono sicuramente mirate all’unicità degli spazi esterni, in grado di valorizzare ulteriormente l’abitazione, una privacy totale e l’inserimento di dettagli di pregio che consentano alla proprietà di vivere il giardino, la terrazza, il portico come se fossero la continuazione della casa e non un semplice accessorio.     

Cosa ne pensi della tendenza legata all’idea di giardino selvaggio? Che tipo di cure richiede gestire uno spazio simile?

 La scuola olandese e quella tedesca  hanno dato il via a questa tipologia di giardini, dove la natura appare spontanea e dominante. In realtà si tratta di un progetto molto curato, dove gli abbinamenti di varie essenze vanno a dare l’effetto voluto. Personalmente amo tantissimo queste tipologie di giardino, che si sposano bene con ville moderne e spazi ben definiti. Non va però dimenticato che spesso l’effetto “naturale” comporta un leggero senso di disordine o di spoglio in alcuni mesi dell’anno, amato da molti ma non da tutti.   

Cosa ha cambiato la pandemia

Tutti i report degli ultimi due anni e le previsioni sembrano indicare la necessità di spazi aperti o comunicanti con l’interno come una delle caratteristiche più richieste da forti acquirenti. Come reazione all’emergenza pandemica non sono aumentate solo le metrature richieste, ma anche il desiderio di poter vivere gli spazi aperti, a contatto con la natura sia pure nella privacy della propria abitazione.

Stai osservando personalmente delle tendenze nel settore luxury o dei trend in crescita nelle richieste di chi investe a scopo residenziale, ricettivo e commerciale?

La pandemia estesa a livello globale ha portato sicuramente a un cambiamento importante per quanto riguarda gli spazi esterni. Spazi che prima erano vissuti solo nei periodi estivi e a volte solo in caso di ospiti o eventi si sono trasformati in importantissimi luoghi di relax.

A tale scopo sono numerose le richieste di personalizzazione per poter vivere sempre di più all’aria aperta, come un cinema per guardare un film sotto le stelle, una serra/palestra nel giardino per poter fare esercizi in inverno come se si fosse all’aperto, una piscina riscaldata collegata con l’abitazione o semplicemente una zona tra gli alberi per poter fare yoga.

Ti è mai capitato di trovarti di fronte a una richiesta particolarmente bizzarra o a una sfida particolarmente impegnativa nel dare forma ai desideri del cliente?

Ogni giardino ha le sue peculiarità e le sue criticità, ma sicuramente uno dei più impegnativi è stato un parco di grande dimensioni, vista mare, caratterizzato da pendenze e scarpate, vicino a Zoagli, in Liguria.

La scelta di integrare i percorsi nella macchia mediterranea ha consentito di creare aree con varie funzioni, come una grande cucina esterna, un zona con vasca idromassaggio vista mare e un particolare letto sospeso particolarmente apprezzato dalla proprietaria nelle notti di luna piena.

Tipologie di giardino

Puoi spiegarci che differenza c’è tra giardino classico e contemporaneo (a bassa manutenzione)? Quali sono in breve altre tipologie di giardino (verticale, acquatico, secco) e come vengono scelte in base alle esigenze che possono soddisfare?

La classificazione dei giardini è molto spesso di difficile interpretazione, perché le contaminazioni di stili sono la consuetudine.

Il giardino classico è generalmente di due tipi, quello romantico all’inglese, individuabile da percorsi sinuosi, prati e grandi macchie arbustive, e il giardino detto all’italiana, dove le forme sono ben definite da aiuole formali in arte topiaria, simmetrie e punti focali alla fine di viali o percorsi.

I giardini contemporanei invece si dividono in molteplici tipologie, tra cui l’ormai rinomato giardino verticale, tecnicamente il più difficile e impegnativo, ma in grado di abbellire pareti anche di grandi altezze.

Il giardino secco, dove la pietra e le piante che non necessitano irrigazione costante, dona forma a disegni e strutture molto decise.

Il giardino dell’acqua vede l’utilizzo di grandi vasche dalle forme definite che ospitano piante acquatiche e pesci in grado di dare vita anche a piccoli spazi.

Per giardini a bassa manutenzione si intendono tutti quegli spazi esterni dall’aspetto naturale che necessitano di pochi interventi di manutenzione, generalmente un massimo di 3/4 all’anno. Spesso sono caratterizzati da essenze molto rustiche, che necessitano di poca acqua e pochi interventi fitosanitari.

Concludendo

Ringraziando Daniele Losa Borrini per la sua disponibilità, ci piace chiudere questa chiacchierata consigliando tre testi che affrontano il tema del giardino da una prospettiva originale e un po’ filosofica: 

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